Comunità Ebraica di Vercelli: la Sinagoga e il ghetto centri di memoria 

Apertura straordinaria della Sinagoga di Vercelli

 La Comunità Ebraica di Vercelli comunica che domenica 21 aprile alle ore 16 le porte della Sinagoga si apriranno al pubblico prima della chiusura per Pesach, la Pasqua ebraica, che quest’anno cadrà tra il 22 e il 30 aprile. Inoltre la visita vuole contribuire alle offerte turistiche della città nel weekend che vedrà la rievocazione medievale organizzata dall’amministrazione comunale.

Come prenotarsi

La visita è su prenotazione, entro giovedì 18 aprile. La visita sarà guidata e focalizzata sulla festività di Pesach, per approfondire la festività e le consuetudini ebraiche.

Per partecipare è necessario inviare una mail a segreteria.comunitaebraicavc@gmail.com.

Il Progetto “Ogni giorno è Memoria”

Queste tematiche e tradizioni sono ordinariamente affrontate anche con gli istituti scolastici che frequentano i luoghi ebraici vercellesi. Sono infatti moltissimi gli studenti, dalla scuola dell’infanzia agli istituti superiori, che aderiscono alle iniziative didattiche della Comunità: tra ottobre 2023 e marzo 2024 la Sinagoga e il cimitero ebraico hanno visto il passaggio di più di 300 studenti e altrettanti sono già prenotati per i mesi primaverili. Ogni visita è occasione di approfondimenti specifici sulle festività, sulla presenza ebraica a Vercelli e sulle consuetudini del mondo ebraico, anche a seconda delle richieste specifiche degli insegnanti che possono richiedere focus legati al piano scolastico. Il progetto Ogni giorno è Memoria, che avrà prosecuzione nel 2024-2025 ha portato maggiore luce sulla necessità del ricordo, della storia degli ebrei di Vercelli, dei luoghi e, non da ultimo, dei deportati.

Ricerca e narrazione storica

Con un lungo lavoro di ricerca capillare la Presidente Rossella Bottini Treves ha aggiornato la storia degli ebrei di Vercelli fornendo così materiale aggiornato per la narrazione legata alla zona del ghetto di Vercelli, nel quale sono state posate le prime sette pietre d’inciampo nel 2023. Molte delle visite si sono concentrate infatti intorno alla Sinagoga, in piazza Massimo D’Azeglio, attraverso l’ex via Biblioteca Agnesiana dove è segnalato l’ex Asilo Levi fondato dal benefattore Salvador Levi ricordato anche per i legati all’Ospedale Maggiore con il suo ritratto nella Galleria dei Benefattori, per poi passare da via Morosone tra gli edifici che, un tempo, erano occupati dalle famiglie della comunità ebraica di Vercelli. In particolare è ora possibile evidenziare, a Palazzo Olgiati, la figura di Marco Treves, primo progettista della Sinagoga, che vi ha abitato con la sua famiglia e quella di Giuseppe Levi (fondatore della rivista L’Educatore Israelita nel 1853), dopo l’acquisto nel 1825 della residenza nobiliare da parte del patriarca Salomon Treves. Un ricordo, quello del ghetto, della comunità e delle persone che a Vercelli vivevano, lavoravano ed erano motore trainante non solo della società ebraica, ma anche della società civile vercellese.

Ricordo e riconoscimento

Il ricordo si fa vivo attraverso la conoscenza diretta dei luoghi vissuti. L’importanza di questo percorso è riconosciuta anche dagli altri attori del territorio, tra i quali anche l’associazione Italia Nostra che, collaborando in stretta sinergia con la Comunità, ha provveduto in queste settimane a sostituire il cartello giallo davanti a Palazzo Olgiati aggiornando la descrizione per ricordare Salomon e Marco Treves. La residenza nobiliare si pone oggi come punto di snodo dell’ex quartiere ebraico, tra l’Asilo Levi, le botteghe dei commercianti ebrei di piazza Massimo d’Azeglio e delle vie limitrofe e il cuore pulsante della Comunità: il tempio costruito tra 1874 e 1878.

Condividi sui Social