Dallo scorso mese di settembre i visitatori del Museo Borgogna sono di nuovo coinvolti in diretta nei lavori del cantiere della Sala Araba.

Un’altra esperienza speciale che il Museo dedica al suo pubblico oltre a tutte le iniziative del programma di appuntamenti de “L’Arte si fa sentire”.

Anche lo spazio del cantiere della Sala Araba, uno degli ambienti più affascinanti della casa-museo che sta venendo recuperato con un complesso restauro, si anima di scoperte e performance artistiche.

Durante il percorso nelle sale espositive il pubblico può assistere in diretta allo svolgersi del restauro, chiacchierando con le restauratrici all’opera e, durante le visite guidate al cantiere, venire aggiornato sulle fasi di avanzamento dei lavori per quanto riguarda il restauro delle decorazioni delle pareti della stanza e il recupero degli oggetti e degli arredi che andranno a completare il riallestimento finale.

Si tratta di recuperare oggetti in porcellana, metalli, arredi lignei e dipinti mentre ancora siamo alla ricerca di foto storiche che permettano di capire un poco di più sull’originario aspetto della sala quando era ancora allestita da Antonio Borgogna all’inizio del Novecento prima che la sua casa-museo venisse trasformata in pinacoteca.

Lo spazio del cantiere suggerisce anche nuove interpretazioni e accoglie performance artistiche diverse: da quelle dei danzatori, come è stato il recente e apprezzatissimo spettacolo “Gente” realizzato dalla compagnia Balletto Civile con il sostegno di Piemonte dal Vivo/Bando Corto Circuito, alla registrazione di alcuni brani del chitarrista e compositore Sergio Sorrentino di cui “Arabian Improvisation” (https://www.youtube.com/watch?v=2Itrlbisq9o) è proprio dedicato alla Sala Araba.

Questa vitalità che nutre da sempre l’offerta delle attività negli spazi del Museo Borgogna è possibile grazie al lavoro quotidiano di uno staff appassionato e compente che può collaborare con dei professionisti generosi e qualificati.

Il Presidente, avvocato Francesco Ferraris, è molto soddisfatto dal sostegno di diversi privati o aziende che, attraverso l’Art bonus, stanno adottando il restauro della Sala Araba e dei suoi arredi (https://artbonus.gov.it/1570-museo-francesco-borgogna.html#intervento-5784). E’ fondamentale inoltre il supporto, attraverso bandi dedicati, di Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli (bando “Restauri con arte”) e della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino (bando “Cantieri diffusi”).

Tra le associazioni cittadine che hanno adottato il cantiere ricordiamo in particolare il Soroptimist Club Vercelli presieduto da Rita Chiappa e l’Associazione Amici dei Musei con il presidente Marino Pistan. Tra le aziende che hanno contribuito ricordiamo la Ditta C.E.I.M. di P.P. Forte, Marazzato Group, Jobadvisor srl; tra i privati Natalia e Anna Bobba, Ombretta Coppo, Antonio Fiori, Maria Pia Magrassi e altre persone che vogliono mantenere l’anonimato.

Grazie a loro, primi ambasciatori della nostra impresa, il Museo confida che altri si aggiungano alla cordata per raggiungere, entro la prossima primavera, il completamento del restauro della parete nord e di un primo nucleo di arredi lignei di Giuseppe Parvis, il cosiddetto “re degli ebanisti”, attivo a Il Cairo nella seconda metà dell’Ottocento e autore del gruppo di mobili intarsiati in stile moresco e neo-egizio che arredavano la Sala Araba.

Lo staff del Museo Borgogna vi aspetta al prossimo appuntamento di visita illustrata al “cantiere aperto”, insieme alle restauratrici Maria Grazia Ferrari e Giusi Bertolotto per raccontarvi i prossimi traguardi dei lavori e le novità emerse, tra le quali una innovativa metodologia di intervento non invasivo, suggerita dalla Soprintendenza che supervisiona i lavori, per il ripristino digitale di decorazioni perdute che completeranno l’intervento di restauro integrativo nella zona della zoccolatura originaria.

Sarà l’occasione per aggiornarvi anche sull’avanzamento della schedatura degli oggetti e degli arredi che saranno restaurati grazie allo studio effettuato da una giovane laureata ed ex volontaria del Museo tramite il Servizio Civile, Giulia Recanzone, che ha recentemente ottenuto la lode per il suo lavoro di tesi sulla Sala Araba presentato alla Facoltà di Lettere dell’Università di Torino (relatrice prof.ssa Gelsomina Spione).

Le ricerche continuano e invitiamo tutti voi a partecipare nella “caccia ai tesori” di altre case-museo o spazi arredati in stile neo-egizio, turco, orientale in giro per il mondo per confrontare il gusto e gli arredi di Casa Borgogna con quelli di altri collezionisti che hanno avuto, come lui, un particolare interesse per il fascino dell’Oriente e dell’esotico tanto da volerne ricostruire qualche brano nella loro dimora.

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